Portella Femmina Morta - Monte Soro (Acerone)

Da Portella Femmina Morta a quota 1524 m. sul livello del mare, lungo la ss 289 (S.Agata Militello – San Fratello – Cesarò) si diparte una strada, inizialmente asfaltata che conduce al bivio di Portella Calacudera a quota 1568 m.. La strada di destra, percorribile anche in auto, si snoda in salita e si addentra in fitti boschi di faggio. Per arrivare a Monte Soro (1847 m. slm), la cima più alta della catena appenninica dei Nebrodi, si percorrono 5 Km.

Lungo il percorso si possono ammirare le faggete più ricche sul piano ecologico del territorio dei Nebrodi. A faggi secolari si alternano esemplari di Acero campestre, Acero montano e Frassino maggiore. Dove il bosco è meno fitto sono presenti grandi cespugli di Agrifoglio essenza relitta dell’antica flora terziaria.

I boschi sono frequentati da piccoli mammiferi e roditori.

Tra i rami di questi alberi costruiscono i loro nidi specie avicole come la Ghiandaia, la Ballerina gialla, la ballerina bianca, la Cinciallegra e il Merlo. Una specie avicola considerata indicatrice di boschi maturi e il Picchio muratore che costruisce il suo nido scavando le spesse cortecce profondamente fessura degli alberi. Poco prima di arrivare a Monte Soro si apre una radura sulla sinistra: qui vegeta uno degli esemplari più grandi del Parco dei Nebrodi,segnalato come albero monumentale, un Acero montano (Acer Pseudoplatanus o sicamoro) dalle dimensioni gigantesche con un tronco della circonferenza di 9,30 metri circa e una altezza di 24 metri ed un’età stimata di circa 500 anni. Il fusto colonnare è tappezzato da muschi e licheni e si presenta nodoso con molti rigonfiamenti. L’ ampia chioma proietta la sua ombra in un esteso prato verde, luogo di ritrovo di bovini e cavalli sanfratellani, razza locale discendente da antenati arabi.

 

Difficoltà media (riferita ad un adulto mediamente allenato)

Dislivello in salita e in discesa: 285 m.

Tempo di percorrenza: 2 ore