Da Sant'Agata Militello ad Alcara Li Fusi

La valle del Rosmarino

SANT'AGATA MILITELLO si stende sulla costa tirrenica attorno al suo Castello, che fu costruito intorno al 1620 attorno ad una torre di guardia quattrocentesca e poi al fortino del 1500, armato di artiglierie contro i pirati barbareschi. Sulla piazza centrale si apre la facciata, dal cui fornice si entra nel cortile interno. Al piano terra si sviluppano gli ambienti di servizio e le scuderie; per una scala a chiocciola si sale alle stanze di abitazione e ai panoramici terrazzi. Accanto è la Chiesa dell’Addolorata, con opere dei secoli XVII-XVIII, e da qui si scende alla Porta di Mare, o di S. Agata, accanto a cui si vedono gli ambienti di antiche prigioni. Altro monumento è la Chiesa Madre, con altari barocchi e opere ottocentesche.

 

La strada provinciale dell’Alcara risale con tornanti raggiungendo MILITELLO ROSMARINO, ai bordi di una profonda gola rocciosa; la pittoresca parte vecchia si stende ai piedi del Castello normanno (ruderi), preceduta dalla Chiesa Madre dell’Assunta, entro cui sono una bella tela di G. Tomasi e una scultura lignea dorata raffigurante il Patrono San Biagio. Vicina è la settecentesca chiesa di S. Sebastiano. Vi si conservano sculture cinque-seicentesche e una interessante tela novellesca. Sulla piazza centrale prospetta la Chiesa del Rosario; fu costruita a partire dal 1484 dai baroni Rosso, e poi vi fu annesso un convento domenicano. All’interno sono infatti opere marmoree coeve (sarcofago di Laura Rosso; Madonna col Bambino e Arcata rinascimentale), oltre a statue e dipinti pertinenti alla chiesa oppure provenienti dal distrutto convento delle Benedettine; altra chiesa interessante è quella del Soccorso, soprattutto per l’ambiente naturale che la incornicia.

 

Attraversato il fiume Rosmarino si sale ad ALCARA LI FUSI, ai piedi delle rocciose Rocche del Crasto e presso fresche fonti d’acqua, come quella che sgorga a Piano Abate. La principale chiesa è la Matrice, con bella facciata, torre campanaria, zona absidale e interno trinavato; vi si apre la Cappella di S. Nicolò, con stucchi e tela settecentesca. Altri dipinti e statue ornano i vari altari. La chiesa parrocchiale di S. Pantaleone presenta un pittoresco campanile cuspidato; all’interno sono interessanti le tele sugli altari in fondo alle navate (D. Basile, G. Tomasi). Il vicino Museo d’Arte Sacra (Badia) raccoglie preziose opere, paramenti e suppellettili di varia epoca; notevoli un dipinto su tavola di scuola messinese (primi del ‘500), un Crocifisso ligneo tardogotico, alcune Vare processionali, un paliotto ricamato, argenti di produzione messinese e palermitana. Altre interessanti opere si conservano nelle chiese del Rosario, di S. Michele, dell’Annunziata. Nell’antico quartiere della Motta rimane una torretta del vecchio castello, mentre a qualche chilometro di distanza sono la Chiesetta dell’Eremo, con la grotta in cui visse S. Nicolò Politi, e la Chiesa di S. Maria del Rogato, con preziosi affreschi bizantini.