Pistacchio di Bronte

Nel versante sud del territorio dei Nebrodi, a Bronte, in provincia di Catania, cresce sui terreni lavici e accidentati  un alberello che, un anno si e un anno no, produce frutti dal colore verde smeraldo brillante e dal profumo intenso e resinoso. Gli alberi non si concimano, non si irrigano – anche perché la zona è povera di acqua – si trattano pochissimo e si potano un paio di volte, per eliminare i rami secchi e togliere le gemme negli anni “di scarica”. Il pistacchio, infatti, un anno produce e un anno riposa e, durante quest’ultimo, i contadini eliminano le  gemme spuntate sui rami in modo che la pianta possa immagazzinare tutte le energie per esplodere nella stagione successiva.
Attesa per due anni, la raccolta è il momento decisivo. La raccolta avviene tra la fine di agosto e l’inizio di settembre quando tutti, donne, vecchi e bambini si arrampicano tra i massi di lava e, in bilico tra un masso e l’altro, raccolgono a mano i chicchi uno a uno.

E’ un prodotto di altissima qualità che veniva utilizzato soltanto in pasticceria e soltanto negli ultimi anni è  diventato ingrediente di molti primi piatti, secondi e liquori. In pasticceria sostituisce anche la mandorla. Trattorie e ristoranti propongono menu a base di pistacchio, ma anche pasticcerie e bar, espongono nelle vetrine una grande quantità di prelibatezze che soddisfano anche i palati più esigenti.