I “miracoli” di San Giacomo a Capizzi

Se la festa del Santo Apostolo è ricca, come sempre, di numerosi eventi, è nella processione pomeridiana del 26 che si addensano in modo esponenziale le passioni, la carica emotiva, le aspettative della popolazione e dei devoti che accorrono da ogni parte,

La statua viene prelevata tra acclamazioni dall’altare maggiore e sistemata insieme alle relique sulla Vara, addobbata con spighe, provole, ricami.

Prima dell’uscita, i portatori, in preda ad un incontenibile eccitazione, si impegnano in veloci e pericolose corse, con accelerazioni ed improvvisi arresti, luogo la navata della chiesa.

Al suono della campanella, si lanciano in travolgenti e rischiose lunghe le vie strette e tortuose, scalinate e slarghi, interrotte da brevi momenti di pausa per riposo, ristoro e offerta da parte dei fedeli che si accalcano lungo il percorso.

Momento fortemente atteso è quello dei “miracoli”, che ha svolgimento nella piazzetta di S. Antonio; una piccola casa in muratura, dove si crede esistesse in passato un tempio pagano, viene colpita ripetutamente con i bracci della Vara, utilizzati a mo’ di arieti, fino a sfondarla.

E’ così che dalla folla si leva un grido di giubilo: l’anno a venire sarà propizio, grazie alla protezione di San Giacomo. E si avrà tempo per ricostruire, ancora più solida, la casetta “dei miracoli”.