Da Capo d'Orlando a Ficarra

Castelli e borghi nella Valle del Nesos

CAPO D’ORLANDO è dominata dal suo caratteristico promontorio, su cui sono i ruderi del Castello e il Santuario della Madonna, con buoni dipinti del XVII secolo; in paese si può visitare l’Antiquarium, con reperti archeologici locali e la Pinacoteca “T. Zancanaro”. Nei dintorni si visitano gli scavi della Villa Romana di Bagnoli, con resti di mosaici e impianto termale, il Castello Bastione e la Villa Piccolo di Calanovella, con pregevoli arredi interni, bel parco e curioso Cimiterino dei Cani.

 

Per la S.S. 116 si sale a NASO, cittadina di antica origine e interessanti monumenti. Nella Chiesa Madre sono notevoli la barocca Cappella del Rosario, a intarsi marmorei, la marmorea “Assunta”, alcune tele di G. Tomasi, il Ciborio in marmo, di bottega gaginiana. La chiesa del Patrono, S. Cono Navacita, nella parte bassa dell’abitato, mostra una elegante architettura tardorinascimentale e belle opere, tra cui una statua lignea cinquecentesca di S. Sebastiano e dipinti seicenteschi; di particolare interesse è la Cripta, interamente rivestita di intarsi marmorei, stucchi e affreschi, opera della bottega di B. Travagli (II metà del XVII secolo). Nell’annesso Museo d’Arte Sacra si conservano notevoli opere di scultura, d’intaglio, dipinti, suppellettili e paramenti liturgici. Toccando la chiesa di S. Giovanni si perviene alla Chiesa del SS. Salvatore, con bel prospetto e interno basilicale; vi si conservano una cona marmorea cinquecentesca, buoni dipinti e la Cappella di Portosalvo, a intarsi marmorei e con il cinquecentesco simulacro ligneo della Titolare. Poco fuori l’abitato si trova  la Chiesa di S. Maria di Gesù, annessa al quattrocentesco Convento dei Minori Osservanti (Portale manieristico, chiostro); la facciata presenta un portico con un portale gotico del 1475. Nell’interno ad aula e cappelloni laterali sono interessanti il monumento funerario di Artale Cardona (1477), opera della bottega di Domenico Gagini, il sarcofago Calderaro (1515) e la statua della Madonna col Bambino, attribuita a S. De Martino.

 

Si prosegue per Castell’Umberto, centro di recente costituzione a seguito dell’abbandono della medievale Castanea; la Chiesa Madre ne accoglie le opere superstiti, tra cui un bell’altare il pietra locale, le statue marmoree di S. Caterina, della Madonna col Bambino e dell’Annunciazione. Una visita meritano i ruderi del Vecchi o Centro, lungo la strada per Tortorici; rimangono meglio conservati e in parte restaurati, la Chiesa Madre, la chiesa di S. Barbara, il Torrione del Castello trecentesco.

 

Salendo si incontra UCRIA; nella Chiesa Madre, dall’elegante interno, si trovano opere d’intaglio ligneo e interessanti dipinti (copia della Deposizione, dal Barocci) e statue in marmo (Madonna della Scala; Madonna della Presentazione). Nell’isolata chiesa dell’Annunziata è un gruppo marmoreo con la Vergine e l’Angelo, dei primi decenni del ‘500. Nella parte alta, accanto ai ruderi della Chiesa di S. Maria della Scala (portale del 1565 e campanile cuspidato) è la chiesa del Rosario, con soffitto ligneo dipinto e statue della Madonna e S. Domenico sull’altare maggiore. Una raccolta di opere si trova nella chiesa di Maria Vergine, e un Museo Etnostorico è visitabile nella parte settentrionale dell’abitato.

 

Da Ucria una tortuosa strada raggiunge RACCUIA, a guardia di una valletta intensamente boscata; La notevole Chiesa Madre dell’Annunziata ospita due sculture marmoree di G. B. Mazzolo (I metà del XVI secolo), l’Annunziata e la Madonna col Bambino; un S. Sebastiano è attribuito a Rinaldo Bonanno; interessante anche la tavola cinquecentesca con la Madonna del Rosario. Altra chiesa è la medievale chiesa di S, Pietro, dall’elegante colonnato; da qui si sale al Castello Branciforti (secc. XIII-XVI), severa mole che domina l’abitato; se ne visitano gli ambienti interni; sul cortile interno si apre un portale rinascimentale con uno stemma del casato.

 

Da Raccuia si scende a valle per raggiungere SINAGRA, distesa lungo il letto della fiumara su cui affacciano i ruderi del Castello; nella Chiesa Madre si trova una bella Cona marmorea rinascimentale, di G. Gagini, numerose statue e tele; un Crocifisso ligneo quattro-cinquecentesco è nel transetto destro;  vicino al bel Palazzo Salleo (Museo) è la chiesa del Crocefisso, con campanile isolato, in cui è ospitato un interessante Crocifisso ligneo di scuola messinese dei primi del ‘500, entro una custodia lignea dipinta.

Si sale a FICARRA, dai quartieri pittorescamente disposti su tre collinette attigue.  Interessante la Chiesa Madre, Santuario dell’Annunziata (con bei portali settecenteschi nella facciata), la cui cappella, ornata di stucchi barocchi contiene la venerata statua marmorea della Vergine (inizi XVI secolo). Notevoli  altre opere rinascimentali (un Ciborio e una statua della Madonna col Bambino, di A. Gagini, il Crocifisso, tele e statue lignee). Nella testata del transetto destro, un degradato polittico cinquecentesco è opera di un seguace di Antonello da Messina. Sulla cima di una collina si collocano le rovine del Convento dei Minori Osservanti, mentre sul corso principale si allineano interessanti dimore notabili: Palazzo Buttà, Palazzo di Macalda, Palazzo Baronale (Museo); su un altro rilievo è la solida Fortezza Carceraria. Altre chiese da visitare sono la chiesa della Loggia, la chiesa di S. Giovanni e quella del Carmelo.